
Stimato
dal famoso e attento Borges,
è stato molto spesso paragonato a scrittori come Cechov
e Edgar Allan Poe. I suoi racconti viaggiano in una linea temporale differente
e in perenne movimento, ma i suoi personaggi esprimono quasi sempre
una psicologia profonda.
In questa recente opera, forse a mio parere una delle sue più
fantasiose; si circonda per l'appunto di creature animali bizzare,
con episodi che lasciano il lettore spiazzato ma allo stesso tempo
soddisfatto da un autore che possiede una certa verve narrativa. C'è
Axolotl, ci sono orsi, coniglietti, casuari, formiche, mancuspie,
cammelli, tigri, idre, lumache, pungimusi, cani, gatti, coccodrilli,
ratti, tartarughe, e chi più ne ha ne metta!
Il mondo animale viene raccontato da Cortázar sul filo di una realtà
parallela, a volte un po' di qua a volte un po' di là, quasi a
comporre un viaggio speciale in quel “paese delle meraviglie”
nascosto dentro ognuno di noi.

La
relazione che si stabilisce così tra animale e umano, tra ciò che
viene nominato e colui che lo nomina, tra la creatura immaginata e la
creatura immaginatrice, è una relazione di mutuo apprezzamento e di
fede reciproca. “Ti propongo un patto” - dice l'Unicorno ad Alice
nel Paese delle Meraviglie, “se tu credi in me, io crederò in te”.
Mai
la letteratura ha proposto un patto più equo tra un testo e il suo
lettore. Animalia è uno zoo di animali irrazionali, un museo
dell'inconscio che Cortázar ha voluto dividere con tutti i suoi
lettori.
Nessun commento:
Posta un commento