Bramare la tua clavicola,
amare ogni smorfia del tuo pallore,
hai occhi profondi
da sondare,
plenilunio ipnotico
e invitante.
Vieni forse con le maree notturne
a turbare la risacca
con il tuo gradevole profumo?
La schiuma e il fascino agghindato
l’animo controverso
così vivo e involontario.
Bramare la tua pelle
amare le tue vertebre
amare ogni smorfia del tuo pallore,
hai occhi profondi
da sondare,
plenilunio ipnotico
e invitante.
Vieni forse con le maree notturne
a turbare la risacca
con il tuo gradevole profumo?
La schiuma e il fascino agghindato
l’animo controverso
così vivo e involontario.
Bramare la tua pelle
amare le tue vertebre
contarle con le dita una per una,
hai una bocca che fa tremare
anche il più impavido,
diffondi la vertigine
come sopra l’abisso;
deve essere bello specchiarsi
nel tuo oblio.
Fabrizio Raccis - testo del 2018 rielaborato per la raccolta
hai una bocca che fa tremare
anche il più impavido,
diffondi la vertigine
come sopra l’abisso;
deve essere bello specchiarsi
nel tuo oblio.
Fabrizio Raccis - testo del 2018 rielaborato per la raccolta
"carne di Betzabea" Catartica Edizioni, 2019
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