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sabato 4 agosto 2012

Les Poètes maudits: rubbrica a cura di Raccis Fabrizio

Les Poètes maudits
Scrivere è ancora necessario?



Oggi mi sono chiesto se scrivere è ancora necessario, questo perché mentre ero intento a leggere e rileggere su un sito alcuni libri di poesia contemporanea mi sono reso conto che non riuscivo a trovare qualcosa di innovativo nella poesia recente. Molti concetti, modi di scrivere o numerose iperboli mi ricordavano gran parte dei grandi poeti estinti come Ungharetti, Bukowski, Pavese. Per quanto fosse un bene trovare alcuni versi quasi alla pari dei grandi, mi sono reso conto che gran parte di tutto quello che oggi vorremo dire è stato già detto, è stato già scritto.

Cosa dire poi della critica di oggi, quella massa informe che vive di reality e giornali scandalistici, che ha perso quell'alone di pura e sana critica d'un tempo? Oggi scrivere è alla portata di tutti, fare un libro è divenuto uno gioco per ragazzi, inoltre le case editrici si inchinano tutte innanzi al Dio denaro che li vede disposti a pubblicare cani e porci, abili e meno abili.

Francis Bacon
Anche gran parte della musica contemporanea è caduta in un baratro senza fine, dove tutto quello che si poteva cantare è già stato cantato, e tutto quello che si poteva suonare è già stato suonato. Ma allora mi domando, a cosa serve continuare a riscrivere chilometri di carta bianca, milioni di parol
e che cantano di amori già vissuti, di speranza già sepolte, di aneddoti già svelati?

Solo Dio lo sa, d'altronde scrivere è uno sfogo, uno sberleffo, un modo di liberarsi l'anima da questa morsa che non concede tregua a nessuno. Bacon diceva che scrivere ci rende esatti, completi. Ma in un periodo dove tutti vogliono la parola anche le parole di Jules Renard sembrano fatte al caso nostro, egli infatti scrisse che “Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.”

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