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venerdì 13 aprile 2012

"Nero Cagliari" & contorni

Oggi scrivere sembra l'ultima evoluzione della massa, tutti hanno qualcosa da dire, qualcosa da commentare, tutti si sentono dei novelli scrittori. 

Di recente ho letto un antologia di scrittori contemporanei, non che vada matto per gli autori contemporanei. Una raccolta di racconti ambientati a Cagliari, il titolo del libro di fatto era "Nero Cagliari e dintorni". Sono rimasto esterrefatto, dalla mediocrità dei racconti. Dalla moltitudine di luoghi comuni che ho trovato nei racconti. 

Oggi nessuno di questi scrittori contemporanei si sforza di entrare nella poesia, nella tematica del proprio racconto, molti scrivono, si. Scrivono e basta. Non riescono a dare un anima a quello che scrivono, ciò si sente, e traspare in quell'antologia che io definirei uno scempio contemporaneo. E' la mancanza di concentrazione, la mancanza di una purezza artistica degna del più grande Poe o Cechov, Pirandello o chicchessia a rovinare tutto!

Penso che gran parte della colpa sia degli editori, che continuano a speculare sugli pseudo-scrittori e su tutti coloro che pur di vedere pubblicato un libro venderebbero la madre per pochi euro. Il sistema editoriale in Sardegna come oramai credo in tutta l'Italia e ridotto ad una enorme bubbola purulenta, ripiena di nefandezze.

Dopo aver letto quella ridicola antologia, con decisione mi sono buttato nuovamente sui buoni vecchi classici. Che nonostante il tempo sia passato, restano pur sempre l'unica boccata d'aria fresca in questo lercio sistema letterario moderno.

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