Julio
Cortàzar non è stato solo uno scrittore,
un critico letterario e saggista,
ma anche un grande poeta visionario, oltre che un dramaturgo argentino naturalizzato francese, con la
particolare attenzione per i generi del fantastico, della metafisica, e
del mistero.
Stimato
dal famoso e attento Borges,
è stato molto spesso paragonato a scrittori come Cechov
e Edgar Allan Poe. I suoi racconti viaggiano in una linea temporale differente
e in perenne movimento, ma i suoi personaggi esprimono quasi sempre
una psicologia profonda.
In questa recente opera, forse a mio parere una delle sue più
fantasiose; si circonda per l'appunto di creature animali bizzare,
con episodi che lasciano il lettore spiazzato ma allo stesso tempo
soddisfatto da un autore che possiede una certa verve narrativa. C'è
Axolotl, ci sono orsi, coniglietti, casuari, formiche, mancuspie,
cammelli, tigri, idre, lumache, pungimusi, cani, gatti, coccodrilli,
ratti, tartarughe, e chi più ne ha ne metta!
Il mondo animale viene raccontato da Cortázar sul filo di una realtà
parallela, a volte un po' di qua a volte un po' di là, quasi a
comporre un viaggio speciale in quel “paese delle meraviglie”
nascosto dentro ognuno di noi.
Alberto
Manguel nella sua prefazione dice: "Ogni animale dell'universo
di Cortázar non esiste mai allo stato selvaggio, definito solo
dalle sue singolari caratteristiche. Ogni contemplazione di un
animale è, per Cortázar, una doppia contemplazione come
quella del casuario, che guarda l'osservatore in modo così duro e
continuo che è quasi come se ci stesse inventando."
La
relazione che si stabilisce così tra animale e umano, tra ciò che
viene nominato e colui che lo nomina, tra la creatura immaginata e la
creatura immaginatrice, è una relazione di mutuo apprezzamento e di
fede reciproca. “Ti propongo un patto” - dice l'Unicorno ad Alice
nel Paese delle Meraviglie, “se tu credi in me, io crederò in te”.
Mai
la letteratura ha proposto un patto più equo tra un testo e il suo
lettore. Animalia è uno zoo di animali irrazionali, un museo
dell'inconscio che Cortázar ha voluto dividere con tutti i suoi
lettori.
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