Les Poètes maudits
Scrivere è ancora necessario?
Oggi mi sono chiesto se
scrivere è ancora necessario, questo perché mentre ero intento a
leggere e rileggere su un sito alcuni libri di poesia contemporanea
mi sono reso conto che non riuscivo a trovare qualcosa di innovativo
nella poesia recente. Molti concetti, modi di scrivere o numerose
iperboli mi ricordavano gran parte dei grandi poeti estinti come
Ungharetti, Bukowski, Pavese. Per quanto fosse un bene trovare alcuni
versi quasi alla pari dei grandi, mi sono reso conto che gran parte
di tutto quello che oggi vorremo dire è stato già detto, è stato
già scritto.
Cosa dire poi della
critica di oggi, quella massa informe che vive di reality e giornali
scandalistici, che ha perso quell'alone di pura e sana critica d'un
tempo? Oggi scrivere è alla portata di tutti, fare un libro è
divenuto uno gioco per ragazzi, inoltre le case editrici si inchinano
tutte innanzi al Dio denaro che li vede disposti a pubblicare cani e
porci, abili e meno abili.
Francis Bacon |
Anche gran parte della
musica contemporanea è caduta in un baratro senza fine, dove tutto
quello che si poteva cantare è già stato cantato, e tutto quello
che si poteva suonare è già stato suonato. Ma allora mi domando, a
cosa serve continuare a riscrivere chilometri di carta bianca,
milioni di parol
e che cantano di amori già vissuti, di speranza già sepolte, di aneddoti già svelati?
e che cantano di amori già vissuti, di speranza già sepolte, di aneddoti già svelati?
Solo Dio lo sa,
d'altronde scrivere è uno sfogo, uno sberleffo, un modo di liberarsi
l'anima da questa morsa che non concede tregua a nessuno. Bacon
diceva che scrivere ci rende esatti, completi. Ma in un periodo dove
tutti vogliono la parola anche le parole di Jules Renard sembrano
fatte al caso nostro, egli infatti scrisse che “Scrivere è un modo
di parlare senza essere interrotti.”
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